Casato Espero d'Arno
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

Casato Espero d'Arno

Forum della famiglia Espero..Espero d'Arno
 
IndiceUltime immaginiCercaRegistratiAccedi

 

 La calma prima della tempesta

Andare in basso 
AutoreMessaggio
Anniusca

Anniusca


Numero di messaggi : 48
Data d'iscrizione : 24.08.09

La calma prima della tempesta Empty
MessaggioTitolo: La calma prima della tempesta   La calma prima della tempesta Icon_minitimeSab Mar 13, 2010 9:44 pm

La giovane camminò a grandi falcate su per la ripida collina, sopra la quale si intravedeva la cappella di famiglia: la sua meta. Aveva bisogno di pace, di stare sola a riflettere per qualche ora immersa nel silenzio che in quel luogo religioso regnava sovrano, gettò uno sguardo al cielo e la sua fronte si increspò quando vide delle grandi nubi grigie avvicinarsi minacciando il brutto tempo che di lì a poco sarebbe imperversato a Fiesole. Come sempre aveva potuto constatare il suo umore era influenzabile da questo e fin da quando aveva notato il cielo incupirsi il suo animo si era fatto anch'esso cupo, malinconico e pensieroso
"Forse non è tutto imputabile al tempo Anna, forse la tua è..." disse una voce dentro di lei
"No. Non dire quella parola, non è vero" rispose a denti stretti mentre spingeva il portone della chiesetta in pietra e ne superava l'anticamera, a testa bassa si diresse verso il primo banco e passata una mano sul freddo schienale vi si sedette facendo rimbalzare il fodero della spada che era al suo fianco contro il legno. Con una mano lo afferrò, chiuse gli occhi quando sentì la lama che si fletteva per il colpo e stringendo ancor più la presa la fermò; nel silenzio della cappella ascoltava il suo respiro, profondo, quasi innaturale, avrebbe potuto sentire il suo sangue fluire nel corpo se il suo cuore avesse cominciato a battere più lentamente invece sembrava voler sfondare il suo petto, uscire ed urlare ciò che si teneva dentro da giorni. Si impose di farlo tacere, non l'avrebbe dato a vedere anche se a se stessa non poteva mentire, almeno non più.
Alzò lo sguardo e lo fissò sulla volta che si imponeva a coprire quel luogo sacro come a volerne delimitare la sacralità, come a crearne un riparo sicuro ed inviolabile per gli Aristotelici che chiedevano asilo anche per solo brevi istanti al fine di ritagliarsi un angolo nel quale dimenticare ogni problema del mondo esterno e fingere che tutto sarebbe andato per il meglio.
Sì, fingere.
Ormai non restava altro da fare che mentire a tutti nascosta dietro ad una maschera che celava il suo vero volto tanto che nemmeno lei ormai ricordava più chi fosse.

"Ma che diavolerie vai dicendo? Ma ti senti? Cos'è questo sconforto, questo piangersi addosso?"
"Sono debole, lo ammetto ho paura. Avevi ragione, sei contenta?"
ammise sentendo un groppo alla gola
"Debole? Ti sembra questo il momento di scoraggiarti? Non sei debole, tu sei forte! Mettitelo in testa e reagisci Anna"
Serrò la mandibola e chiuse i pugni finchè le unghie non le si conficcarono sui palmi, non fece alcuna smorfia tanto era concentrata
"Dillo. Ora! Dì che non sei debole, che lotterai fino alla fine, fino alla morte. Morirai se necessario, perirai per quello in cui credi, perirai per chi ami se la situazione lo richiederà. Morirai per una buona causa nel caso in cui fallirai"
"Non ce la faccio, non posso" chinò il capo facendo ricadere i lunghi capelli neri davanti il viso, si passò una mano tra questi mentre la sua lotta interiore continuava implacabile; quella voce l'avrebbe fatta impazzire, la irritava, la infiammava eppure sebbene fosse lei stessa l'artefice di quel fastidioso ripetersi di parole non riusciva a farlo smettere.
"DILLO ANNA! RITROVA LA FORZA!!"
Esasperata scattò in piedi e ritrovando la fermezza che l'aveva sempre contraddistinta prese fiato ed urlò verso il soffitto "IO NON SONO DEBOLE!" l'eco della sua voce rimbombò tra le pareti della chiesa fino a spegnersi facendo tornare ogni cosa all'interno dell'edificio come prima. Ma qualcos altro era mutato, dentro la ragazza il suo cuore era tornato ad ardere, forte e viva come prima aveva ritrovato il coraggio, dopo giorni di sconforto e dubbi la paura era svanita come era nata facendola rinascere.
La voce dentro di lei taceva ormai, il suo scopo l'aveva compiuto e come un'araba fenice, Anna, era tornata alla vita più impavida e convinta dopo attimi di smarrimento che avevano ucciso il suo spirito, mormorando ripetè tra sè e sè i versi di una poesia letta anni prima mentre stringeva l'elsa della spada con maggior sicurezza


"Ci son fuochi che non si possono spegnere,
ci son notti impossibili da illuminare.
Uccidimi, uccidimi,
così che io possa ritrovarmi.
Guarda queste ali spiegate al cielo
come si spiega la morte all'uomo.
Uccidimi, uccidimi,
così che possa ritornar più viva.
Ci son fuochi che si spengono soffiando,
ci sono fuochi che crescono col vento.
Uccidimi, uccidimi
che possa riscoprirmi vera,
ma uccidimi bruciandomi
per fare che sia vento
anche il tuo più piccolo sospiro"


Con un sorriso sghembo guardò il rosone posto nella parete alle spalle dell'altare, il cielo si era fatto più nero e il mal tempo, avanzando silenzioso, si faceva sempre più prossimo come la guerra che ormai era alle porte e che avrebbe richiamato la ragazza alle armi; si fece cullare ancora qualche altro istante da quel silenzio godendosi gli ultimi attimi di pace prima della tempesta.
Torna in alto Andare in basso
 
La calma prima della tempesta
Torna in alto 
Pagina 1 di 1
 Argomenti simili
-
» Il battesimo della dolce Anniusca
» Storia della famiglia Espero
» L'arrivo della piccola Anni

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Casato Espero d'Arno :: Giardino :: Cappella di famiglia-
Vai verso: