Cena tra amici

La sala era molto ampia, al centro troneggiava un lungo tavolo, che nelle occasioni di feste con balli veniva tolto o spostato ad un lato della sala per usarlo come buffet.
Una tovaglia con ricami floreali nascondeva il legno particolarmente lavorato, Cosimo non sapeva bene da dove arrivava sapeva solo che era lì fin quando era un bambino…una volta il padre tenendolo sulle sue ginocchia gli disse che veniva da lontano, molto lontano, Cosimo non ricordava bene, ricordava che ci fossero di mezzo i Bizzantini e le prime crociate, ma nient’altro e cosi ricordava anche come da bambino fantasticava sul quel tavolo , su quel legno e di quanto potesse essere sacro, ora a guardarlo bene gli sembrava anche più piccolo…
Nell’entrare nella sala si accodò a lui anche sua figlia Eleonora che da dietro lo strinse dandogli un bacio sulla guancia e scusandosi per il ritardo, giustificandosi dicendo che era fuori e chiedendo cosa si fosse persa..

Ho fatto invitare i nostri amici che spero riescano a venire, si festeggia tuo cugino Dyan che è diventato sindaco di Parma e che, cosa più importante , ci ha portato a conoscere la sua fidanzata Chiara. Eccoli che arrivano, Anja si sta comportando come una vera padrona di casa, sono davvero contento..

La figlia sorrise a quelle parole essendo contenta per il padre, gli diede così un bacio sulla guancia e lo lasciò entrare nella sala. Si guardò attorno, Amèlie in fretta stava cercando di far trovare tutto in ordine aiutata da altre persone… Cosimo si augurava che anche questa cena riuscisse

Cosimo si avviò all'interno della sala,dove a breve l'avrebbero raggiunto anche gli altri..compresa la figlia che dopo aver trascorso l'intera giornata fuori,soprattutto per fare compere di abiti di nascosto al padre,non aveva ancora avuto modo di poter rivedere suo cugino nè di conoscere la sua fidanzata Chiara.

Prima di raggiungere gli altri andò in cucina da Agnese per frugare cosa ci fosse nelle pentole..era solita farlo sempre quando vi era un evento importante e inoltre,conoscendo la genialità di quella donna,non poteva resistere alla curiosità.

Dopo aver sbirciato per benino afferrò un frutto dalla cesta che era sul tavolo e andò a darsi un'aggiustatina per la sera...decisedi indossare proprio uno degli abiti appena comprati...corpetto e gonna verde smeraldo. Non appena fu pronta raggiunse il padre,quando vide che era ancora solo tirò un sospiro di sollievo...almeno alla festa non sarebbe stata in ritardo.Si sedette su una poltrona in attesa degli invitati e in modo particolare dei suoi parenti...

Appena saputo della cena Dyan corse a scrivere agli amici più cari per invitarli.
Voleva farli partecipi della sua felicità.

Questa sarebbe stata la prima cena in famiglia,era molto emozionato e onorato che lo zio avesse tutte queste attenzioni nei suoi confronti.

Alcune preoccupazioni lo avevano occupato molto nei giorni precedenti,sapeva che dirigere un municipio non era semplice,ma tra il dire e il fare...

Consegnate le missive in mano al garzone Oreste,si recò nella sala dei ricevimenti.
Rimase senza parole di fronte alle meraviglie che ornavano il grande salone.

Si destò quando vide la giovane cugina,che già sembrava più grande dall'ultima volta che l'aveva vista.
Le si avvicinò sorridendo
"Cugina! quale piacere rivedervi...Siete cresciuta di almeno un palmo,e siete sempre più bella.
Chissà come sarà preoccupato lo zio"

risero di una complicità che solo in famiglia si può trovare

Antonius si trovava in viaggio quando aD un certo punto un messo entrò nel campo base, costruito su un nodo per potersi difendere dai banditi e cominciò a urlare a gran voce il suo nome!
Uscì velocemente dalla sua tenda e gli venne consegnato un dispaccio.
Era del suo amico Dyan! Era invitato a una cena al palazzo degli Espero d'Arno!
Sorrise felicemente, il loro palazzo era piuttosto vicino dal suo campo base, decise quindi di andarci immediatamente!
Si lavò, sellò il suo cavallo e partì alla volta della residenza!
Dopo nemmeno mezz'ora di viaggio si trovò di fronte a una bellissima struttura, bella quanto il suo palazzo di famiglia!
Bussò e attese di essere ricevuto.
Venne fatto entrare dove fu accolto calorosamente da Dyan, Cosimo e sua figlia, i quali vennero felicemente salutati da lui!
Si sedette a tavola e cominciarono a chiaccerare di fatti mondani e non!

GDR Mode OFF: Ringrazio vivamente di essere stato invitato!
Cosimo è un piacere incontrarti di nuovo!

Cosimo, vide arrivare ser Antonius e lo accolse

Ser Antonius, benvenuto nel mio palazzo..sono felice di vedervi qui...il palazzo è modesto come lo è la famiglia del resto, ma spero che vi troviate lo stesso a vostro agio..

L'uomo strinse la mano al padrone di casa e mettendosi a sedere dopo averlo ringraziato per l'invito si misero a chiacchierare...
Cosimo parlava e allo stesso tempo faceva volare lo sguardo verso Arcibaldo, per capire se altri amici arrivavano o meno...
Sapeva bene che il periodo non era dei migliori e tra briganti ed eserciti c'era da stare molto attenti..ma era fiducioso...
Prese una bottiglia di vino rosso già stappata e ne versò il contenuto in qualche bicchiere e ne diede uno ad Antonius...

Prego assaggiate pure, del vino se ne occupa la mia fidanzata, ditemi se è buono o meno, se non lo gradite, ve ne farò stappare dell'altro

Anja si trovava in cantina a riempire le brocche, ci teneva ad occuparsi di persona della mescita del vino, Arcibaldo più di una volta cercò di dissuaderla a fare tutte quelle scale ma non ci fu mai stato verso di convincerla.
Quando ella risalì sentì il vociare dei primi invitati che erano giunti e che già s'intrattenevano nel salone, varcò la porta ed andò verso il tavolo, poggiò le brocche colme di vino e andò a salutare tutti gli ospiti.
Notò che Eleonora indossava un abito nuovo, e le lanciò un'occhiata di complicità e ammirò per benino quel bel color verde smeraldo, subito dopo andò in cucina per controllare se Agnese avesse bisogno di aiuto, appurato che non ne avesse, rientrò nel salone agghindato a festa e iniziò a chiacchere con tutti i presenti in sala.

Andreeas presa da quel evento incomicio' a prepararsi per la serata, indosso' il vestito piu elegante che portava con se, e nell'attesa del suo amato Puccia finì con tutti i particolari ed accessori.
Puccia arrivo' con un largo anticipo, sapendo che la sua amata era una ritardataria perenne.

Mia cara non siete ancora prontaaaaa...

eccomiiiii...sono pronta !!!..... te e la tua mania di precisione!!!!....Andreeas sorrise e scosse per un attimo la testa.



I due amanti arrivarono al Castello ad accoglierli vi era Arcibaldo il quale prese con se il copricapo di Andreeas e successivamente quello di Puccia,e con molta gentilezza li fece accomodare nella sala.
La sala ed ogni particolare era impeccabile .La tappezeria con disegni ricamati a mano facevano "pandant" ,con le tende di quel luogo.
Alle porte della sala vi era anche Ser Cosimo e la sua cara amica Anja che avvicinandosi a loro li salutarono.
Andreeas s'inchino' e disse "vi ringrazio per l'invito ,non potevamo assolutamente mancare a questo evento e finalemente avremo l'onore di conoscere vostro cugino e la sua consorte ,la quale avete parlato molto e sopratutto congratularci con loro di persona."

Cosiche'Andreeas pose un inchino agli amici e sorridendo affero' la mano del suo amato Puccia....

Gli occhi color ghiaccio fissavano il paesaggio scorrere veloce durante la corsa della carrozza senza che l'attenzione della giovane donna fosse davvero lì. Pensava alla lettera ricevuta quella sera che l'aveva costretta a prender parte alla cena alla residenza degli Espero senza la compagnia che avrebbe gradito al suo fianco

“Potreste almeno far finta d'essere felice d'avermi qui con voi” l'apostrofò Khaled, seduto di fronte alla Viscontessa all'interno delle carrozza, nell'intento di ridestarla dal silenzio nel quale era caduta dopo la partenza da palazzo.
Solo un mugugno fu la risposta che riuscì a strapparle.

Mancava ormai poco per giungere a destinazione ed ogni tratto di quella strada, della natura che la circondava, le ricordava la fanciullezza spensierata e felice passata in quei luoghi. Era strano tornarci ora, dopo che così tanti avvenimenti, intercorsi nella vita di lei e dei suoi familiari, li avevano uniti, separati e infine all'apparenza riappacificati.

“Siamo quasi arrivati” si decise infine a dire la Viscontessa spostando il suo sguardo sull'uomo. Con un sopracciglio alzato, un'espressione critica che i più avevano imparato a conoscere, lo scrutava da capo a piedi “Potevi almeno prenderti il disturbo di raderti quella specie di barba data la cena con la mia famiglia. Più che la mia guardia del corpo e, per questa sera, accompagnatore, sembri un vagabondo”

Khaled scoppiò in una risata sarcastica “Siete gentile come sempre mia Signora, non mi stupisce che gli uomini fuggano i vostri inviti”
Il tono volutamente provocatorio bastò ad Anna a mantenere la compostezza di sempre e non rispondergli ma sorridergli con aria superiore.

“Oèèè” la voce profonda del cocchiere, unita al tiro delle redini, incitò i cavalli a fermarsi sul selciato del giardino della villa.
Quando Anna si sporse oltre la finestrella a guardarla nulla sembrava essere cambiato: le calde luci all'interno rivelavano il salone di ricevimento che già sembrava accogliere alcuni ospiti e le ampie finestre del piano superiore, i cui tendaggi filtravano la luce del sole che tramontava, facevano intravedere le camere da letto.
Facendosi avanti, Khaled, uscì per primo dalla carrozza tendendo poi la mano alla sua signora nell'aiutarla a scendere. Con una certa emozione la figura esile della Viscontessa si mosse verso il portone dell'atrio, al suo fianco Khaled osservava il suo silenzio palpando la tensione ed i sentimenti che con difficoltà ella esprimeva, solo il rumore del vestito di lei che frusciava sui gradoni faceva da sottofondo. L'abito era stato scelto giusto per l'occasione: nella sua tinta scarlatta metteva in risalto la carnagione diafana della giovane donna e richiamava il rubino rosso che, dalla sua catenina dorata, pendeva nel petto stretto nel bustino ricamato del vestito il quale, dalla vita, si apriva nelle ampie gonne mentre la lunga treccia di capelli corvini era stata raccolta sulla nuca da una retina impreziosita da alcuni brillanti.

Due colpi sicuri al portone da parte dell'uomo bastarono agli ospiti di Sermide per farsi accogliere all'interno. I ricordi di una vita passata riaffiorarono nella memoria della giovane nobile.

vi ringrazio per l'invito ,non potevamo assolutamente mancare a questo evento e finalemente avremo l'onore di conoscere vostro cugino e la sua consorte ,la quale avete parlato mvolto e sopratutto congratularci con loro di persona

Cosimo guardò l’ amica fare un inchino dopo aver detto quelle parole, quando questa tornò diritta su se stessa lui le sorrise prendendole le mani..

non serve che vi inchiniate , non sapete che onore è per me avervi qui con il buon Puccia lo sguardo lo sposto verso di lui mentre gli stringeva la mano..proseguì nelle parole
mio nipote Dyan lo trovate per la sala con la sua fidanzata…sapete sono fidanzati da poco e solitamente creano un ombra sola da quello che ho potuto vedere….comunque vi ringrazio di essere venuti qui da noi con cosi poco preavviso…
Mentre Cosimo parlava con loro nella sala entrò Amèlie quasi di corsa proiettata verso di lui …senza badare alla forma iniziò a parlargli in francese come se non avesse mai parlato una parola d’italiano
Cosimo si forzava di capire cosa stesse dicendo sembrava agitata ma allo stesso tempo……felice……Anja che era vicino a Cosimo riuscì a intuire qualcosa..

sembra che ti stia dicendo che è arrivato qualcuno

Cosimo si voltò verso Anja sorridendo ..

e chi mai dovrebbe arrivare per farla cosi agitare, forse se arrivasse mia…

Cosimo si interuppe e tornò a guardare la ragazza francese
ma è arrivata mia figlia Anniusca?

La ragazza come se fino a quel momento avesse parlato al nulla, alzò lo sguardo al cielo e poi immediatamente quasi stizzita disse semplicemente, oui!
Cosimo con un sorriso stampato sul viso chiese venia alle persone vicino loro e andò immediatamente verso l’atrio del palazzo.
Sua figlia Anniusca era in attesa, vestita di un abito scalatto, elegante come al solito. Aveva avuto modo di rivederla in tutto quel tempo e nell’ultimo periodo da entrambi le parti vi era stata la volontà di riavvicinarsi, vederla lì ora per lui era come l’aver ricevuto un gran regalo. Gli andò incontro e più si avvicinava a lei più le sue braccia tendevano ad aprirsi per accoglierla in un abbraccio e cosi fu mentre lei lo guardava negli occhi….
Cosimo non fece caso neanche all’uomo che stava vicino a lei, pensò solo a stringere Anniusca a se in un abbraccio che in quella casa mancava da molto tempo…

Ben arrivata figlia mia, sono felice di vederti qui,ben tornata a casa

...sebbene fosse avvezzo alle feste di casa Espero, quella aveva una valenza particolare, perchè lui sapeva quanto Cosimo tenesse a suo cugino; e Puccio non voleva certo fare figure meschine proprio in casa dell'amico e con la sua dama a fianco.
Così, dopo i dovuti convenevoli con il padrone di casa, il giovane strinse la mano della sua amata Andre ed insieme si avviarono nel bel mezzo della festa.

Come al solito Cosimo aveva organizzato tutto alla perfezione ed in più, questa volta, si vedeva il sapiente tocco femminile, che dava "quel qualcosa in più".

In attesa di incontrare i festeggiati, i due amanti si avvicinarono alla tavola dei vini e Puccio, conoscendo i di lei gusti, prese un calice di rosso e lo porse ad Andre; poi ne prese uno per se, alzò il calice e disse: in attesa di brindare con l'ospite, mi piaceva fare un brindisi tete a tete....A noi! ed incrociando i loro sguardi, sorseggiarono quel delizioso nettare.

Anja stava dando il benvenuto a Puccia ed Andre quando con la coda dell'occhio vide Amélie avvicinarsi a Cosimo, gli parlava gesticolando, anche se non sentiva ciò che stava dicendo, la donna capì che doveva trattarsi di qualcosa d'importante anche perchè la ragazza non fece nemmeno in tempo a finire di parlare che Cosimo si era precipitato verso l'ingresso.
Anja si diresse verso la finestra e sbirciò verso l'ingresso, vide una suntuosa carrozza e una dama elegante che si accingeva ad entrare, la riconobbe subito er Anna la figlia di Cosimo; un sorriso le comparve in volto, era felice che fosse giunta. Chiuse la finestra, vi si specchiò per un momento, per controllare se era in ordine e riprese a chiaccherare con Andreeas.

Si ritrovò stretta in quell'abbraccio senza accorgersene. L'uomo la stringeva ancora a sé dandole il bentornato a casa quando Anna cinse le sue braccia attorno alle spalle del padre

“Grazie” la voce risultò spezzata, l'emozione stava per avere la meglio ma sciolto l'abbraccio la Viscontessa rivolse un dolce sorriso al padre.

“Ho una persona da presentarti, padre” riprese a parlare posandogli una mano sull'avambraccio e allungando l'altra in direzione dell'accompagnatore, rimasto alcuni passi più indietro nell'atrio una volta visto l'arrivo del padrone di casa

“Khaled, mio padre Cosimo Espero. Cosimo, lui è Khaled responsabile, suo malgrado, della mia incolumità” disse lasciandosi sfuggire un sorriso in direzione dell'uomo dai folti capelli castani che prontamente piegò il braccio destro all'altezza del petto e accennò un lieve inchino chinando il capo. La Viscontessa attese che le presentazioni ufficiali tra i due e i ringraziamenti di Khaled per l'invito di Cosimo giungessero a termine e, preso a braccetto il padre, si fece condurre per i corridoi familiari della residenza.

Piccoli dettagli erano mutati, notò l'assenza di uno specchio e della sua grande cornice in legno mentre qualche nuovo quadro era stato aggiunto

“Non potevi aspettarti che tutto fosse identico. Il tempo non si ferma. Le cose, come le persone, mutano” pensò tra sé tenendo la testa alta e lo sguardo fisso sul portone aperto che si parava davanti ai tre

Anna scostò appena la testa, i capelli corvini arrivarono a sfiorare la guancia del padre e si rivolse a lui in un sussurro
“Gli ospiti si saranno domandati dove fosse finito il padrone di casa, meglio che ci aggiungiamo a loro. Non vorrei si sospettasse un rapimento”

Gli ospiti si saranno domandati dove fosse finito il padrone di casa, meglio che ci aggiungiamo a loro. Non vorrei si sospettasse un rapimento

Cosimo che teneva sotto braccio la sua figliola sorrise a quelle parole e anche lui , sotto voce come lei , disse

Ho la mia famiglia riunita, un giorno bellissimo per me, credo che me lo si legga anche in volto per questo credo che non si faranno molte domande...

I due sorrisero ed entrarono nella sala..Cosimo sentì immediatamente lo sguardo di Anja su di se e infatti non si sbagliava..era lì assieme ad Andreeas, lo guardava con quegli occhi innamorati, pur se distanti in quel momento , Cosimo sapeva esattamente cosa gli stesse dicendo..era cosi da un po del resto, bastava uno sguardo e i due si capivano immediatamente..
Con lo sguardo Cosimo cerco l'altra sua figlia intenta a dialogare con il cugino e la sua fidanzata, poi si voltò nuovamente verso Anniusca e gli disse..

Non serve che ti dica di fare come se fossi a casa tua, io vado ad accogliere gli altri...

Gli diede un bacio sulla guancia e la lasciò vicino al tavolo mentre vedeva che altri si avvicinavano a lei...
Per un attimo incrociò lo sguardo di quell'uomo...quel Khaled che altro non faceva che quello che fino a poco tempo prima aveva fatto lui, difendere dalla figlia...

Cosimo si avvicinò ad Amèlie..

Aspetto altri due ospiti, la famiglia Volturi, dopo di chè se mio nipote è d'accordo potremmo metterci a tavola

la ragazza francese annui semplicemente

Anja trovò lo sguardo di Cosimo non appena egli, accompagnato dalla figlia e da un altro uomo, varcò la porta della sala da pranzo. Quell’unico sguardo valeva più di mille parole, esprimeva gioia ed anche un pizzico di serenità, ed era proprio ciò che la donna voleva vedere negli occhi del suo cavaliere. Anja sapeva che Cosimo, pur non dimostrandolo, era teso per l’arrivo di Anna e vedere quello sguardo felice negli occhi del suo amato la rasserenò.
Fosse stato per lei sarebbe corsa incontro ai due e stringendo le loro mani gli avrebbe raccontato di quanto era felice di vedere un padre e una figlia sulla via della riappacificazione; tuttavia Anja si rese conto immediatamente che non era ne il modo ne la circostanza adeguata per una manifestazione simile “ E’ una cena tra amici, d’accordo ma non esagerare” pensò e così andò incontro ai due per salutare Anna “Vostro padre non lo darà mai a vedere ma è felicissimo di avervi qui, ed io lo sono altrettanto” disse Anja rivolgendosi alla figlia di Cosimo “Mi sembra superficiale darvi il benvenuto, dato che questa casa la conoscete di gran lunga meglio di me, ma ad ogni modo è un piacere avervi qui in questa giornata” sorrise, si presentò anche all'uomo nerboruto che accompagnava Anna.

Il tempo trascorreva in allegria quel giorno,
Puccia si avvicinò a Cosimo e quasi sussurando al suo orecchio gli disse

Se state aspettando i miei genitori per mettervi a tavola , credo che aspetterete a lungo, quindi permettetemi di consigliarvi di metterci a tavola...conosco i miei genitori e credo che a breve un loro messaggero vi annuncerà che non saranno dei nostri

Cosimo si dispiacque a quelle parole ma accettò il consiglio e così richiamando l'attenzione di tutti li invitò a sedersi a tavola
Lui al suo fianco volle la sua Anja che sorridendogli andò a prendere il suo posto al suo fianco...
Ormai era una cena intima per pochi amici e parenti...ma a Cosimo piacevano quelle occasioni..
A tavola si presero vari discorsi, dalla politica agli avvenimenti mondani..le risate e i momenti seri si alternavano
Il padrone di casa guardava tutti negli occhi, come a volerne carpire il loro vero stato, era sempre preoccupato che i suoi ospiti non si sentissero a loro agio..

Dyan con vicino a se la sua fidanzata dialogava tranquillamente, lo stesso faceva Eleonora anche se a Cosimo che la conosceva bene il suo sguardo non la convinceva...per un attimo i due si guardarono e Cosimo la uardò come ad interrogarla se andasse tutto bene, la giovine ragazza gli sorrise, tranquillizzando così il padre..
Lo sguardo di Cosimo si posò poi sull'uomo che accompagnava sua figlia Anniusca e non potè fare a meno di pensare a quando un tempo era lui che si occupava di proteggere la figlia, sorrise un po tristemente al pensiero del tempo che passava inesorabilmente

La cena trascorse tra le risate degli ospiti ai racconti di Cosimo che cercava di intrattenere i suoi amici con racconti di quando viveva in Croazia.
Lo faceva spesso e funzionava ogni volta e le persone che non erano mai state fuori dalle terre italiche si divertivano nel sapere i modi e i costumi di persone cosi tanto diverse da loro.

Tutti quanti avevano fatto onore alla cucina di Agnese che con cosi poco preavviso era riuscita a preparare una buona cena, poi la luna iniziò a fare capolino in cielo e dal grosso tavolo si spostarno tutti in saloto a sorseggiare del whisky scozzese prima di andare via.
Uno ad uno tutti quanti salutarono e prendendo le loro cose ringraziarono Cosimo e Anja e salirono sulle loro carrozze, solo Anniusca con il suo accompagnatore erano ancora in quel salotto con la donna che bevendo il suo bicchiere non faceva altro che guardarsi attorno..
Poi anche Cosimo entrò nel salotto assieme alla sua fidanzata, quando sua figlia lo guardò lui prese la parola anticipando la figlia che forse si apprestava anche lei a salutare.

Anna, volevo chiederti una cosa o meglio dirti una cosa..insomma..

la figlia lo guardava con aria interrogativa vedendo il padre in difficoltà a trovare delle parole e così provo ad aiutarlo..

padre, ditemi pure...senza problemi.

Cosimo sorrise e Anja che sapeva gli prese la mano quasi a volerlo incoraggiare..

Ovvia non fatemi preoccupare, è chiaro che voi due avete qualcosa da dirmi.

Cosimo prese fiato e cercò di non perdersi troppo.

beh si , insomma, volevo dirti che se si è fatto troppo tardi, puoi restare a dormire qui, troveremo ovviamente una stanza anche per il tuo accompagnatore se questo è un problema...e sopratutto, se vuoi , se ti fa piacere, puoi tornare a stare anche in questa casa.

Il cuore di Cosimo si fermò