Una nuova vita

Guardava il palazzo dal di fuori, seduto su una panchina di marmo posta davanti al portone..
Lo guardava in silenzio..era appena tornato dal cimitero e per quanto stesse attraversando un momento della sua vita bellissimo
nel guardare quell'edificio per un attimo sentì una morsa nello stomaco...
Respirava cercando una regolarità in quel sorriso, i suoi occhi andarono a cercare le finestre di quelle che furno le stanze dei suoi parenti..da prima cercò quelle delle figlie, poi in quella che fu di sua cugina Roy e dopo quella di sua nipote Perseide..
Finestre tutte chiuse, in alcuni casi mai aperte...
Suo fratello Camillo, non andava mai a trovarlo in quel palazzo...all'inzio Cosimo se ne dispiaceva, ma con il tempo aveva capito che non era un gesto cattivo nei suoi confronti era solo che per lui il palazzo era solo un luogo come tanti e visto la mole di lavoro che aveva in quanto vescovo...
Cosimo si domandò se suo fratello fosse ancora Vescovo o fosse diventato Arcivescovo...non ci aveva mai capito nulla sui gradi ecclesiastici ...Sorrise dopo averli pensati come a dei gradi.
Lo sguardo andò sulla finestra di suo nipote Dyan, si chiese come stesse...e come stesse sua moglie, forse avrebbe avuto il tempo di scrivere quanto meno a lei...Dyan poteva dire quello che voleva ma quella donna portava nel suo ventre un futuro Espero anche se, sapeva bene che lui non gli avrebbe mai dato quel cognome...

Una famiglia in declino

pensò ad alta voce.
Agnese lo vide da una finestra, combattè dentro di se nel decidere se fosse il caso di andare da lui o meno.
Prese fiato come se quella decisione richiedesse chissà quale forza interiore e decise di andargli incontro..

Cosimo caro,
Qualcosa di affligge vero?

Cosimo non distolse lo sguardo dal suo palazzo, riconobbe quella voce a lui cara e nel sentirla guardò anche la finestra di Hadelaide, la loro nipote partita per chissà dove e mai più tornata

Pensavo..
ne ha vista parecchia di gente codesto palazzo vero?

Oh si!! Lo puoi dire forte..ricordi? A me a volte pare di sentire ancora le risa delle tue figlie, prima quelle di Anna quando si divertiva a prenderti in giro con Hadelaide e poi quelle di Eleonora che si divertiva a farti disperare...

Sul volto di Cosimo affiorò un piccolo sorriso nel ricordare quei ricordi, mentre la donna continuava a parlare

E poi ricordi quando dalle scale tua cugina Roy ti gridava dietro? Che donna!! Non ne ho mai conosciuta un altra simile a lei

Credo che non vi sia Agnese, credo che a volte qualcuna possa ricordarmela ma poi...mi rendo conto che Roy era unica...come lo era mio cugino Robert

Agnese annuì, anche lei ora guardava quelle finestre...

Cos'hai Cosimo?
Non mi piace vederti in codesto modo, un attacco di nostalgia forse?

L'uomo sorrise e la guardò per un istante..

A dire il vero cara mia, non sono mai stato meglio...sai...il mio cuore è tornato a battere forte...

La donna si sorprese di sentigli dire quelle parole, ma allo stesso tempo ne fu felice e con il cuore pieno di gioia per lui lo guardò prendendogli la mano come fa una madre con il proprio figlio.

Ma questa è una bella notizia..ma allora cosa ti ruga la fronte?
Alla tua eta non dovresti farla rugare in quel modo.

Sorrise a quella battuta che era una di quelle che gli avrebbero fatto le donne della famiglia Espero.

Portare qui una dama...che per altro amo..in questo palazzo, pieno di fantasmi, pieno di ricordi...se non fosse per te, per Amèlie e Arcibaldo, non vi ci sarebbe nessuno.
Cosa potrebbe mai pensare di me!

Questa donna di cui ti sei innamorato..beh..si...lei ti ama?

Come nessun altra donna mi ha mai amato

Il cielo sopra di loro continuava ad essere splendente...era una giornata calda ma di tanto in tanto un soffio di vento rendeva piacevole stare fuori anzichè dentro casa.
Agnese fu ancora più felice di sentire che quella donna lo amava in quel modo...in lei subentrò la curiosità che solo una donna può avere..

Oh bene, e ....io....la conosco?
Nel senso, magari conosco la sua famiglia, la sua servitù che magari ho incontrato al mercato non so...la conosco?

Cosimo sorrise...

Altro chè se la conosci..e probabilmente anche bene dato che il suo cognome è Ribelli

Agnese non riusciva a credere a quello che avevano sentito le sue orecchie...

Cosa? Hey naccherino, ti prendi gioco di me solo perchè sono più anziana di te? Guarda che potrei essere la tu mamma e due stonfi te li do ugualmente se non la smetti di burlarti di me...te con una Ribelli, ma smettila non ci credo neanche se....

La donna si era alzata e non solo si era piazzata davanti a lui coprendogli la visuale del palazzo, ma aveva portato anche le sue mani sui fiachi..come se fosse decisa a farsi rispettare, ma quando sentì il nome di Siebel...tornò a sedersi, la sorpresa fu enorme...e a fativa riusciva a parlare..

Siebel!! Quella Siebel? la Ribelle più ribelle?

Cosimo sorrise annuendò e aggiunse..

Si proprio lei, quella Siebel, anche perchè non credo ve ne siano molte altre.
Sei senza parole...non approvi forse?

Oh no caro, cosa ti passa per la testa, io sono contenta per te, sai bene che vi ho lavorato per molto tempo in quel palazzo e ho cercato di restare in buoni rapporti sempre con tutti, anche perchè non potevo certo alazare la voce, ero e sono ancora soltanto una cuoca..

Per me non sei solo una cuoca e lo sai bene, te sei la nonna di mia nipote e quindi una della mia famiglia, sei tu che hai voluto mantenere questo ruolo anche in questa casa...

La donna gli accarezzò il viso,

Sei un gran brav'uomo Cosimo, non mi sono mai lamentata del mio ruolo e mai lo farò, te mi dai fin troppe attenzioni..comunque sono felice per te e per Siebel...so bene quante ne ha passate quella donna e anche lei merita ora un po di gioia e chi meglio di te può donargliela?

In questo palazzo? in questa famiglia?

Hey giovanotto, da quanto non sei fiero del tuo nome? Di quello che hai sempre difeso a spada tratta?

Cosimo sospirò

Ora che hai una donna che ti ama e che a sentire le tue parole, ti ama come poche donne ti hanno amato, ti fai prendere dallo sconforto? Maremma ladra..Cosimo...la inviti te o ci devo pensare io?

Invirarla? Qui intendi! Io e lei?

Tu, lei e ...i fantasmi della famiglia espero...vedrai che sarà affascinata delle tue storie, ti ascolterà a bocca aperta...io la conosco...è una donna decisa e se ti ama...beh...guarderà tutto tranne che la casa[b]

Cosimo divenne un pochino rosso...poi ...

[b] E così sia allora...fai andare Amèlie a cercarla affinchè le porti il mio invito...e tu fatti aiutare da Arcibaldo per la spesa...e speriamo che non intenda non vedermi mai più dopo aver messo piede qui dentro..

Si alzò in piedi prima della donna la guardò negli occhi e le disse...

Grazie Agnese, grazie di cuore

Quando Amèliè finì di ascolare Agnese gli venne quasi un colpo...
Non aveva idea di dove cercare quella donna e malgrado avesse le indicazioni gli risultava difficile andarla a cercare, specie per lei che oltre al mercato non era mai andata..
Per fortuna sua, Arcibaldo prese la parola...

Se vuoi Ameliè..io devo andare al mercato posso darti uno strappo e portarti esattamente dove ti ha indicato Agnese..
Ti lascio lì e io nel mentre vado al mercato, caso mai mi raggiungi affinchè io ti riporti a casa

Alla giovine francese non parve vero, accettò così immediatamente e si andò a cambiare d'abito....

Non aveva a dire il vero, molta scelta....la grande differenza tra i suoi abiti a differenza di quelli delle dame non era in abiti per la sera, per il giorno, per le feste...i suoi si differenzianvano i abiti puliti e sporchi....e non era cosa da poco...
del resto non poteva mica presentarsi davanti ad una signore con l'abito sporco...
Ne scelse così uno qualsiasi accertandosi che fosse davvero pulito...un vestito semplice, bianco con dei fiori disegnati sopra...ne andava fiero di quell'abito...se pur non fosse di valore non erano molte le ragazze del suo ceto a poterlo avere, ma Cosimo glielo fece avere un giorno in vena di premi...

Guardò la strada senza dire una parola...seduta sopra quel calesse restando in silenzio. Quando Arcibaldo le chiese se andasse tutto bene, lei rispose con un si senza aggiungere altro...
In realtà era curiosa, curiosa di conoscere quella donna...
Non era gelosa, non poteva esserlo, considerava Cosimo da sempre come un padre, ma si preoccupava...
Sapeva bene quanto avesse sofferto quell'uomo e sperava di non doverlo sentire ancora piangere di nascosto dentro la sua stanza..

Arcibaldo gli indicò una taverna dicendogli che dalle loro informazioni la donna doveva alloggiare lì dentro...
Scese dal calesse e prese fiato avviandosi verso quel luogo...
Una volta dentro si guardò attorno...vi era il taverniere...e una dama dai capelli rossi...proprio come gli era stata descritta...che fosse lei?
Se era lei, sicuramente Cosimo aveva buon gusto in fatto di donne, perchè trovava quella dama bellissima...
Per non rischiare si diresse verso il bancone per parlare con il taverniere...i due sussurrarono un pochino e poi lui gli indicò proprio quella donna....

Madonna Siebel dei Ribelli?

Cosimo non faceva altro che fare avanti e indietro per lungo e largo dentro il suo studio...

Ma quante tempo ci mettono a tornare...
pensava tra se e se sbuffando e continuando a camminare...
Agnese si affacciò alla porta dello studio e lo vide in quello stato e soffocò un sorriso provò a farsi seria e bussò alla porta per farsi notare..

Oh Cosimo...e se tu cammini ancora un pochino , farai una buca enorme...

Non riuscì e rise in modo rumoroso...

Cosimo la guardò di traverso...

Spiritrosa...

Ovvia Cosimino, sembri un naccherino alle prime armi, e si che di donne tu ne hai viste...

Si ...ma lei...lei....ovvia Agnese, tu la conosci...lei è speciale ha qualcosa di diverso...un lè mica come tutte le altre..

Agnese sorrise e annuì

Io vedo che tu sei innamorato perso e ne sono contenta, ma dammi retta...se tu continui ad andare avanti è indietro un serverà a far arrivare prima Amèlie...cerca di stare calmo..tranquillizzati...io del resto ho tutto sotto controllo....per quando l'avresti invitata?

Beh per domani...

DOMANIIII , OH MAREMMA!!!

che c'è...è troppo presto? Non dirmi così ti prego...

Agnese dal viso serio che aveva fatto urlando passò nuovamente ad una risata

Certo che sei proprio innamorato...un ti preoccupare mi burlavo di te...è tutto in ordine e appena mi porteranno le cose che ho chiesto dal mercato, vedrai che farò un buon pranzo per domani..un temere bischero...
Uscì dallo studio continuando a sorridere
Cosimo la guardò andare via, alzò gli occhi al cielo e ....

Speriamo bene..

Amèlie si alzò dal tavolo lasciando seduta Siebel sorridendogli...
si portò fino alla porta della taverna e prima di uscire si voltò nuovamente a guardare quella donna..

Sorrise..
pensò che se Cosimo avesse iniziato a corteggiarla con i dovuti modi....beh forse a lei non sarebbe dispiaciuto affatto
Aveva vista una luce nei suoi occhi quando del resto aveva fatto il nome del suo padrone...
La guardò e la vide già persa nei suoi pensieri...si domandava se si era resa conto che l'invito era per il giorno successivo...era quasi tentata a tornare indietro per dirglielo, ma pensò che non toccava a lei farglielo notare...

Uscì così dalla taverna e si diresse verso il mercato che conosceva bene...dopo aver girato tra qualche banco vide Arcibaldo e cosi al suo fianco gli racconto come nei più classici dei pettegolezzi il suo incontro con quella dama..
dopo di chè i due tornarono a casa...

Quando arrivarono Amèlie si diresse nello studio di Cosimo dove immaginava di trovarlo e infatti non si sbagliò...a lui non parve vero di vederla..e iniziò a tempestarla di domande...la ragazza francese rise e gli rispose..

Monsieur, non preoccupatevi...dama Siebel ha accettato l'invito, e se mi permettete un commento di una giovine donna...beh..ecco...a me è parsa molto contenta dell'invito..
Monsieur , avete fatto colpo..

Cosimo divenne leggermente rosso

Ma no, un dire bischerate siamo solo amici..

Mentiva sapendo di mentire...

Ora si che poteva sedersi su una poltrona e rilassarsi...almeno fino al giorno dopo

Arcibaldo andò verso la porta quando sentì battere il botocchio in ottone che vi era pogiato all'esterno.
I più attenti vedevano in quell'oggetto dei gigli in basso rilievo, il fiore della famiglia Espero.

Quando Arcibaldo aprì il portone rimase sorpreso nel vedere una donna così bella ed elegante...per un attimo pensò a chi potesse essere ma subito dopo per un attimo si sentì mancare...con voce preoccupata chiese chi doveva annunciare...

Buon giorno, sono dama Siebel dei Ribelli

Arcibaldo avrebbe voluto imprecare...toccava a lui andarla a prendere...possibile che avesse fatto tardi o peggio dimenticato di andare da lei...

Oh! Buon giorno, prego...entrate pure..dovevo venire io a prendervi, sono terribilmente dispiaciuto, lasciare una dama camminare per la città..

Gli tolse dalle mani quel pacchetto che aveva tra le mani e si fece seguire dentro una grande sala..

Se quella donna gli stesse dando una spiegazione per qualla sua improvvisata, lui non la stava ascoltando...nella sua mente cercava di trovare una giustificazione da dare a suo tempo al suo padrone..una giustificazione che potesse permettergli di restare ancora a lavorare in quel palazzo.
Una volta all'interno della sala si voltò verso la donna con il sorriso migliore che poteva sfoggiare..

Prego! potete accomodarvi dove volete, messer Cosimo sarà da voi il prima possibile...nel mentre vi manderò Amèlie a farvi compagnia

Detto questo facendo passi all'indietro lasciò la donna e quasi iniziò a correre prima per cercare Amèlie e poi per andare da ser Cosimo con la speranza che fosse sveglio e già pronto..

Amèlie non potè non sorridere quando seppe dell'arrivo di quella donna così tanto simpatica a lei.
Povero Arcibaldo pensò tra se e se, gli doveva esser preso un colpo quando aveva sentito il nome di quella dama che lui doveva andare a prendere..
Entrò nella sala quasi senza far rumore e vide la donna presa a guardare i ritratti di famiglia..

Buongiorno madonna Siebel.

La donna si voltò sorridendole

Cosimo stava passando il tempo a cercare un abito decente..
guardava il tartan scozzese, ma non poteva presentarsi a quella donna con la gonna, cosa avrebbe pensato?
si domandava quanto tempo mancasse ancora prima che Arcibaldo andasse a prenderla..aveva perso ormai la cognizione del tempo per quanto era in anzia a quell'evento..

Qualcuno bussò alla porta e poi invitò ad entrare...si sorprese nel vedere proprio Arcibaldo, ma rimase ancora più sorpreso nel vedergli in voltò un aria preoccupata.

Arcibaldo dimmi, qualcosa non va?

Il vecchio distolse lo sguardo portandolo per terra per non affrontare quello del suo padrone e parlò

Madonna Siebel vi attende in salotto..a sorpresa ha anticipato la mia partenza e prima che io potessi andare a prenderla..lei era già qui

Ti burli del tuo padrone? Non fare lo spiritoso..

Dico sul serio signore, monna Siebel è giù che vi aspetta assieme ad Amèlie che le fa compagnia..e se posso permettermi è davvero bella

Cosimo impallidì

Ma..ma...io non sono ancora pronto...maremma impestata ladra....e ora cosa mi metto...

Arcibaldo si propose di aiutarlo per farsi perdonare...

Non che fosse convinto dell'abito che gli aveva indicato Arcibaldo...ma del resto...la donna era giù con Amèlie e per quanto di fidasse della ragazza francese non era certo educato fare attendere l'ospite ancora per molto..

"Chissà cosa stà facendo? Chissà cosa sta pensando del mio ritardo e chissà come sarà bella!!"

Nella mente di Cosimo mille pensieri si sovrapposero..
Cercava di controllare la respirazione, certo non era bello mostrarsi cosi ansioso e pure lo era è anche molto...come se fosse la prima volta che vedesse quella donna o come se fosse la prima volta che invitava delle persone a palazzo e per di più donne...
Eppure sentiva il cuore battergli così forte da avere la sensazione si sentirlo battere in gola...

Con le mani si stirava il vestito che indossava...un abito di colore grigio con dei gigli rossi stampanti un po ovunque e le maniche rosse, una calza maglia rossa come le maniche e dei scarponcini neri...si domandava se non doveva indossare anche una sorta di copri spalle, ma Arcibadlo glielo aveva sconsigliato...

Prima di raggiungere Agnese, Arcibaldo disse a Cosimo dove aveva lasciato la loro ospite, così l'uomo prese fiato e dandosi un ennesima sistemata al vestito, scese le scale per arrivare al piano inferiore.
Prima di entrare provò a dars un tono per restare calmo...per combattere quella voglia di stringerla immediatamente a se.

La vide bella come non l'aveva mai vista prima d'ora o almeno i suoi occhi gli mostravano questo, parlava tranquillamente con Amèlie sorridendo come se fossero vecchie amiche..Fece qualche altro passo ma prese nelle loro chiacchiere da donna non si accorsero di lui e così portandosi la mano chiusa a pugno alla bocca diede un paio di colpi di tosse per richiamere la loro attenzione.
La prima a parlare fu Amèlie che guardò Cosimo come un cucciolo guarda il suo predatore non sapendo dove scappare.

Oh Monsieur, ho fatto compagni a monna Siebel, sperando di esservi riuscita.

Cosimo sorrise e annuì mentre si avvicinava sempre di più alle due donne.
Guardo la ragazza transalpina e sorridendogli la congedò ringraziandola, poi prese la mano destra di Siebel e chinando il capo verso la mano che alzava la sfiorò in un baciomano...un modo che non sentiva suo di salutare una donna, ma che ormai era sempre più di moda e che comunque trovava geniale per avere un contatto con la donna.

Impacciata Siebel sorrise all'uomo e mentre le dava la sua mano destra accennò ad una reverenza...poi salutò amichevolmente la ragazza che li lasciava soli.

Perdonatemi mia cara, ma ci avete colto tutti di sorpresa, aveva dato disposizioni affinchè vi venissero a prendere con la carrozza e invece ho saputo che siete arrivata a piedi...

Sorrise Cosimo e continuò

Una donna non dovrebbe camminare da sola, al giorno d'oggi tra briganti e farabutti non è la cosa più raccomandabile, ma vedervi ora qui, nel mio palazzo mi rende felice e onorato