Anja stava nella stanza che per diversi mesi era stata la sua stanza, il baule era aperto ai piedi del letto, si era messa a recuperare le sue cose per riportarle alla sua vecchia abitazione.
Nonostante fosse una sua scelta, una sua decisione, le lacrime continuavano a solcarle il viso, piegava i vestiti, si guardava intorno e ogni cosa in quella stanza le ricordava un momento della sua vita.
Occorse quasi tutta la mattina e buona parte del pomeriggio per svuotare la stanza, diede una rapida occhiata al giardino, non vide nessuno.
Prese il suo baule lo portò all’ingresso e lo posò sul carro, Bucefalo era già pronto, sistemò tutti i suoi oggetti in modo che non si rovesciassero durante il tragitto, fece una carezza al suo fidato destriero e si recò in cucina per salutare Amelie, Agnese e Arcibaldo.
Quella mattina non incontrò Cosimo, pensò che fosse meglio così, una cosa sola le rimaneva da fare, salire su quel carro e ritornare verso casa, sospirò. Avrebbe voluto lasciare una lettera scritta il giorno prima a Cosimo, titubò per qualche istante, non sapeva se sarebbe stato giusto lasciarla oppure no.
Decise di non farlo, cosa avrebbe risolto lasciandogli quelle poche parole scritte con lacrime ed inchiostro?Nulla, di sicuro egli non ne avrebbe tratto alcun beneficio. Strinse la busta tra le mani, la rimise nella bisaccia, varcò per l’ultima volta la porta d’ingresso e montò sul suo carro.